Lo stupendo affresco della passione e morte del Cristo secondo Giovanni, pur ricalcando la tradizione precedente testimoniata dagli altri evangelisti, ha delle aree nuove, caratteristiche del quarto Vangelo. Pensiamo al dialogo tra Gesù e Pilato sulla "verità", alla presentazione ironica eppure inconsapevolmente profonda di Gesù nella sua umanità con il famoso detto di Pilato: "Ecce homo"; pensiamo alla solennità del Cristo che Pilato ricorda di essere solo uno strumento del misterioso piano salvifico di Dio. Ma soprattutto pensiamo all'episodio della tunica non strappata, simbolo forse dell'unità della Chiesa, alla scena della madre e del discepoli ai piedi della croce con tutti i suoi significati ecclesiali, al costato trafitto del Cristo da cui escono sangue e acqua, segni dell'eucarestia e del battesimo, secondo la tradizione cristiana. Un'intensa sequenza di eventi che agli occhi di Giovanni si trasfigurano passando dall'orizzonte storico a quello trascendente e salvifico.
Nasce in un tempo particolare un "diario in rete".
Tinkunakama, parola in lingua quechua che potrebbe avvicinarsi alle traduzioni: fino a quando ritorneremo ad incontrarci, oppure ancora: fino alla prossima volta.
Un saluto che non pone fine alla relazione, ad un incontro avvenuto, ma spalanca la speranza futura.
Ci rivedremo, per il momento ti porto nel cuore!
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