In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Questo brano si regge su tre simboli: la roccia, le chiavi, il "legare-sciogliere". il ministero di Pietro è di "fondamento", di roccia per l'intera costruzione degli eletti di Dio. Le chiavi sono il simbolo del potere in azione sia nel campo amministrativo sia in quello giuridico o di insegnamento. Pietro d'ora innanzi dovrà anche essere il canale attraverso il quale la parola del Cristo e la sua azione salvifica continuano a effondersi nella comunità cristiana. Il legare e sciogliere diventa la concretizzazione del potere delle "chiavi". Gli interventi dell'apostolo sono interpretazioni e attualizzazione nel tempo e negli uomini della volontà salvifica del Cristo. Non è soltanto un'evocazione del potere di perdonare i peccati, ma una più vasta dichiarazione sulla funzione di ammonizione, di esortazione, di formazione e di salvezza che Pietro e la Chiesa devono offrire ai fedeli.
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