Nasce in un tempo particolare un "diario in rete".

Tinkunakama, parola in lingua quechua che potrebbe avvicinarsi alle traduzioni: fino a quando ritorneremo ad incontrarci, oppure ancora: fino alla prossima volta.

Un saluto che non pone fine alla relazione, ad un incontro avvenuto, ma spalanca la speranza futura.

Ci rivedremo, per il momento ti porto nel cuore!

venerdì 31 luglio 2020

SANT'IGNAZIO DI LOYOLA

Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo
11, 30 - 12, 13

La potenza di Dio
si manifesta nella debolezza dell'Apostolo

 

   Fratelli, se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza. Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi, ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.
   Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me.
   Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.
   Sono diventato pazzo; ma siete voi che mi ci avete costretto. Infatti avrei dovuto essere raccomandato io da voi, perché non sono per nulla inferiore a quei «superapostoli», anche se sono un nulla. Certo, in mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli. In che cosa infatti siete stati inferiori alle altre chiese, se non in questo, che io non vi sono stato d’aggravio? Perdonatemi questa ingiustizia!
 

giovedì 30 luglio 2020

GIOVEDI DELLA XVII SETTIMANA DEL T.O.

Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Il versetto finale del vangelo che la liturgia oggi ci regala, sembra concludere in grande discorso in parabole di Gesù.
I suoi interlocutori avranno capito qualcosa? Sarà entrato e rimasto qualcosa nel cuore?
Queste domande non sono poi così lontane nemmeno dalla nostra vita. Siamo noi quei discepoli del 2020 a cui Gesù non si stanca di rivolgere la sua voce!
Assaporiamo quotidianamente il suo amore!

mercoledì 29 luglio 2020

SANTA MARTA

Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo 

Le parole di nostro Signore Gesù Cristo ci vogliono ricordare che esiste un unico traguardo al quale tendiamo, quando ci affatichiamo nelle svariate occupazioni di questo mondo. Vi tendiamo mentre siamo pellegrini e non ancora stabili; in cammino e non ancora nella patria; nel desiderio e non ancora nell’appagamento. Ma dobbiamo tendervi senza svogliatezza e senza intermissione, per poter giungere finalmente un giorno alla meta. Marta e Maria erano due sorelle, non solo sul piano della natura, ma anche in quello della religione; tutte e due onoravano Dio, tutte e due servivano il Signore presente nella carne in perfetta armonia di sentimenti. Marta lo accolse come si sogliono accogliere i pellegrini, e tuttavia accolse il Signore come serva, il Salvatore come inferma, il Creatore come creatura; lo accolse per nutrirlo nel suo corpo mentre lei doveva nutrirsi con lo Spirito. 

martedì 28 luglio 2020

MARTEDI DELLA XVII SETTIMANA DEL T.O.

«Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».

Troppo spesso anche noi, come i discepoli del tempo di Gesù, vorremmo delle spiegazioni, vorremmo capire tutto e sempre ... Gesù ancora una volta si china su di noi, umanità incredula e si mette a spiegare le sue parole e i suoi gesti.
Forse che la sua voce non fa vibrare il nostro cuore? Abbiamo bisogno di tante spiegazioni per credere?
La spiegazione della parabola, va ben oltre alla pura e mera comprensione del testo. Emerge la sapienza di colui che si affida e che non cerca fronzoli per lasciarsi amare da Lui.
Troppe spiegazioni travisano il messaggio, lo rendono ancora più difficile da comprendere.
Il discepolo è colui che segue il Signore, mette la sua vita nelle sue mani. Un gesto che produce pazienza nell'accettare, ma soprattutto nel ricevere.

lunedì 27 luglio 2020

LUNEDI DELLA XVII SETTIMANA DEL T.O.

«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».

Tante, forse troppe parole ogni giorno escono dalla nostra bocca.
Fatichiamo a far emergere dal nostro cuore, le parole che danno vita, che fanno bene e aiutano a star bene.
Spolveriamo le "cose nascoste depositate" negli angoli dei nostri cuori, per produrre VITA.

XVII DOMENICA DEL T.O.

Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te».

Il dono del cuore! 
Il regalo più bello e grande che possiamo chiedere al Signore per questo tempo è un cuore come il Suo!

sabato 25 luglio 2020

SAN GIACOMO APOSTOLO

San Giacomo! 

Sono qui, nuovamente, presso il tuo sepolcro
al quale mi avvicino oggi, 
pellegrino da tutte le strade del mondo,
per onorare la tua memoria ed implorare la tua protezione.
Giungo dalla Roma luminosa e perenne, 
fino a te che ti sei fatto pellegrino sulle orme di Cristo
ed hai portato il suo nome e la sua voce
fino a questo confine dell’universo.
Vengo dai luoghi di Pietro
e, quale suo successore, porto a te 
che sei con lui colonna della Chiesa,
l’abbraccio fraterno che viene dai secoli
ed il canto che risuona fermo ed apostolico nella cattolicità.
Viene con me, san Giacomo, un immenso fiume giovanile
nato dalle sorgenti di tutti i paesi della terra.
Qui lo trovi, unito e sereno alla tua presenza,
ansioso di rinnovare la sua fede nell’esempio vibrante della tua vita.
Veniamo a questa soglia benedetta in animato pellegrinaggio. 
Veniamo immersi in questo copioso esercito
che sin dalle viscere dei secoli è venuto portando le genti fino a questa Compostela
dove tu sei pellegrino ed ospite, apostolo e patrono.
E giungiamo qui al tuo cospetto perché andiamo uniti nel cammino.
Camminiamo verso la fine di un millennio
che desideriamo sigillare con il sigillo di Cristo.
Camminiamo ancora oltre, verso l’inizio di un millennio nuovo 
che desideriamo aprire nel nome di Dio.
San Giacomo, 
abbiamo bisogno per il nostro pellegrinaggio
del tuo ardore e del tuo coraggio. 
Per questo veniamo a chiederteli 
fino a questo “finis-terrae” delle tue imprese apostoliche. 
Insegnaci, Apostolo ed amico del Signore,
la via che porta a lui.
Aprici, predicatore delle Spagne, 
alla verità che hai imparato dalle labbra del Maestro.
Dacci, testimone del Vangelo,
la forza di amare sempre la vita.
Mettiti tu, patrono dei pellegrini,
alla testa del nostro pellegrinaggio di cristiani e di giovani.
E come i popoli all’epoca camminarono verso di te,
vieni tu in pellegrinaggio con noi incontro a tutti i popoli.
Con te, san Giacomo apostolo e pellegrino,
desideriamo insegnare alle genti d’Europa e del mondo
che Cristo è - oggi e sempre -
la via, la verità e la vita.




PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II 

DINANZI ALLA TOMBA DI SAN GIACOMO

Santiago de Compostela (Spagna) - Sabato, 19 agosto 1989

venerdì 24 luglio 2020

VENERDI DELLA XVI SETTIMANA DEL T.O.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l'accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

giovedì 23 luglio 2020

SANTA BRIGIDA PATRONA D'EUROPA

La carità divina
congiunge santa Brigida
all’eterno convito
nel regno dei beati.

La fiamma dello Spirito
ha impresso nel suo cuore
il sigillo indelebile
dell’amore di Dio.

O sorella dei poveri,
intercedi per noi;
sostieni i nostri passi
nella via della pace.

Tu guidaci alla vetta
della santa montagna,
dove i miti possiedono
il regno del Signore.

Sia lode al Padre e al Figlio,
sia onore al Santo Spirito,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

mercoledì 22 luglio 2020

SANTA MARIA MADDALENA

Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva.

Maria Maddalena non aspetta, porta in se quella gioiosa fretta dell'incontro col Suo Maestro.
Non si può perdere tempo. Piangere sulla tomba di un nostro caro, aiuta e libera.
Abbiamo sperimentato questo nei mesi scorsi, tempo di pandemia, dove nemmeno le lacrime, e nemmeno il luogo erano d'aiuto.
Maria non si da per vinta, corre ad avvisare i suoi. Il suo stare all'esterno del sepolcro ci regala quell'attenzione particolare di cura e passione, unita alle lacrime per una persona cara e importante.
Il movimento di cuore di Maria Maddalena, insegni e accompagni i nostri quotidiani incontri.

martedì 21 luglio 2020

MARTEDI DELLA XVI SETTIMANA DEL T.O.

Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre.

CHIUNQUE! Bellissimo termine che non esclude, ma include!
Ha sapore d'infinito, della linea dell'orizzonte che segna, ma non termina!
Sentirsi parte della volontà del Padre, ci sorregge nelle fatiche, ma anche gioie di tutti i giorni!
Apriamo i nostri cuori all'incontro con Lui.

lunedì 20 luglio 2020

LUNEDI DELLA XVI SETTIMANA DEL T.O.

«Maestro, da te vogliamo vedere un segno».

Ancora segni? Potrebbe essere una delle tante risposte alla domanda degli scribi e farisei!
Non siamo molto lontani nemmeno noi discepoli del 2020 dalla continua necessità di chiedere a Gesù dei segni per, chissà iniziare veramente a credere?
Cerchiamo nelle piccole cose di tutti i giorni, la presenza del Signore, soprattutto lasciamo agire Lui nelle nostre vite.

XVI DOMENICA DEL T.O.



Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t'invoca.
Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio.

Ma tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso,
lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà,
volgiti a me e abbi pietà.

sabato 18 luglio 2020

SABATO DELLA XV SETTIMANA DEL T.O.

Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa.

Seguire il Signore è lasciarsi guarire dal suo AMORE. La nostra bocca è molto veloce, e troppo spesso divulga, per utilizzare il verbo del vangelo, notizie che andrebbero meditate prima nel cuore.
Gesù c'insegna e dona La Sapienza del cuore. Chiediamo a Lui il dono del benedire o dire bene della Sua presenza nella nostra vita.

venerdì 17 luglio 2020

VENERDI DELLA XV SETTIMANA DEL T.O.

Se aveste compreso che cosa significhi: "Misericordia io voglio e non sacrifici", non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».

Quante volte, e ancora troppo spesso condanniamo gli altri e noi stessi. Ci soffermiamo su leggi create dall'uomo e perdiamo l'amore di Dio per noi.
Chiediamo il dono di un cuore misericordioso per la nostra vita.

giovedì 16 luglio 2020

BEATA MARIA VERGINE DEL MONTE CARMELO

Dal libro del profeta Isaìa
Is 26,7-9.12.16-19
 
Il sentiero del giusto è diritto,
il cammino del giusto tu rendi piano.
Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi,
Signore, noi speriamo in te;
al tuo nome e al tuo ricordo
si volge tutto il nostro desiderio.
Di notte anela a te l'anima mia,
al mattino dentro di me il mio spirito ti cerca,
perché quando eserciti i tuoi giudizi sulla terra,
imparano la giustizia gli abitanti del mondo.
Signore, ci concederai la pace,
perché tutte le nostre imprese tu compi per noi.
 
Signore, nella tribolazione ti hanno cercato;
a te hanno gridato nella prova, che è la tua correzione per loro.
Come una donna incinta che sta per partorire
si contorce e grida nei dolori,
così siamo stati noi di fronte a te, Signore.
Abbiamo concepito,
abbiamo sentito i dolori
quasi dovessimo partorire:
era solo vento;
non abbiamo portato salvezza alla terra
e non sono nati abitanti nel mondo.
 
Ma di nuovo vivranno i tuoi morti.
I miei cadaveri risorgeranno!
Svegliatevi ed esultate
voi che giacete nella polvere.
Sì, la tua rugiada è rugiada luminosa,
la terra darà alla luce le ombre.


MERCOLEDI DELLA XV SETTIMANA DEL T.O.

Calpestano il tuo popolo,Signore.
opprimono la tua eredità.
Uccidono la vedova e il forestiero,
massacrano gli orfani.

Dicono: «Il Signore non vede,
il Dio di Giacobbe non intende».
Intendete, ignoranti del popolo:
stolti, quando diventerete saggi?

Chi ha formato l'orecchio, forse non sente?
Chi ha plasmato l'occhio, forse non vede?
Colui che castiga le genti, forse non punisce,
lui che insegna all'uomo il sapere?

Perché il Signore non respinge il suo popolo,
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.

martedì 14 luglio 2020

MARTEDI DELLA XV SETTIMANA DEL T.O.

Dal primo libro dei Re 
19, 1-9a. 11-21
 

Il Signore si manifesta a Elia

   In quei giorni Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti. Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest’ora non avrò reso te come uno di quelli». Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Là fece sostare il suo ragazzo. Egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto il ginepro. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Àlzati e mangia!». Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi. Venne di nuovo l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Su, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb. Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco il Signore gli disse: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
   Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Cazael come re di Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safat, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto. Se uno scamperà dalla spada di Cazael, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo ucciderà Eliseo. Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l’hanno baciato con la bocca».
   Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quegli lasciò i buoi e corse dietro a Elia dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elia disse: «Va’ e torna, perché sai bene che cosa ho fatto di te». Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia, entrando al suo servizio.
 

lunedì 13 luglio 2020

LUNEDI DELLA XV SETTIMANA DEL T.O.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici;
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili. 

«Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle? 

Hai fatto questo e io dovrei tacere?
forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio». 

domenica 12 luglio 2020

XV DOMENICA DEL T.O.



Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini.

Così prepari la terra:
ne irrìghi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.

Coroni l'anno con i tuoi benefici,
i tuoi solchi stillano abbondanza.
Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.

I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di messi:
gridano e cantano di gioia!

sabato 11 luglio 2020

SAN BENEDETTO

«Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».

L'affermazione di Pietro verso Gesù, ha il sapore di amarezza. Che cosa dunque ne avremo? Lo slancio nell'essere con il Signore, incontra le fatiche, le incomprensioni, la poca adesione ... si spengono i sogni, si offuscano i desideri ...
La risposta di Gesù però va ben oltre la logica e le logiche umane: riceverete la vita eterna.
Nessuno può conoscere fino in fondo cosa sia la "vita eterna", tutti però, nel nostro piccolo, siamo chiamati a sperimentare l'amore del Signore che ogni giorno ci regala.

venerdì 10 luglio 2020

VENERDI DELLA XIV SETTIMANA DEL T.O.

 ... ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

L'essere inviati nel mondo da Gesù, fonda la certezza che non siamo abbandonati a noi stessi.
Il Vangelo di oggi però ci anticipa anche le eventuali fatiche che l'essere testimoni del Risorto potrebbero causare: vi mando come agnelli in mezzo a lupi, dice Gesù.
Chiediamo il dono della perseveranza al suo nome, anche in mezzo a situazioni tristi e faticose! Lui ha vinto la morte, ha scommesso sulla vita!

giovedì 9 luglio 2020

GIOVEDI DELLA XIV SETTIMANA DEL T.O.

Gratuitamente avete ricevuto, 
gratuitamente date.

L'essere inviati nel mondo da una VOCE AMICA, riempie il cuore di gioia. La dolce e consolante compagnia che non lascia soli.
La sua costante presenza si fa prossima e vicina in ogni incontro.
Molte sono le preoccupazioni e  molti sono i pensieri: riuscirò? Come farò?
In queste e tante domande, rischiamo di dimenticare che non dovremmo essere noi, ma Lui che agisce in noi. Costruiamo castelli mentali prima ancora del tempo  attorno al nostro ombelico. L'essere messaggeri della Buona Novella, però è saper guardare la vita con i suoi occhi, è dover lasciar fare a Lui.
L'impegno personale senza dubbio, ma lasciamoci prender per mano e condurre da Lui.

mercoledì 8 luglio 2020

MERCOLEDI DELLA XIV SETTIMANA DEL T.O.

I nomi dei dodici apostoli sono:

Gesù nel vangelo di oggi chiama i suoi per nome e li invia nel mondo!
Che bello essere chiamati per nome in mezzo alla folla! Il Signore ha scelto e chiama. Il nome risuona in mezzo alle persone che si guardano domandandosi: chi sarà mai Pietro, Giacomo, Giovanni ...

I nostri nomi sono troppo preziosi ai Suoi occhi! Raccontano una storia, svelano una possibilità.

martedì 7 luglio 2020

MARTEDI DELLA XIV SETTIMANA DEL T.O.

Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.

Il passare di Gesù percorrendo città e i villaggi ci dona la gioia dell'incontro con Lui. 
Bella l'immagine di Gesù che cammina per le strade polverose, e quando scoprono che è il Signore, le persone escono di casa, abbandonano le faccende domestiche, lasciano gli attrezzi da lavoro in un angolo per vedere anche solo il Salvatore.
Accogliere è aprire il cuore!

lunedì 6 luglio 2020

LUNEDI DELLA XIV SETTIMANA DEL T.O.

Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.


Benedire, cioè dire bene!
Non facile accorgersi delle attenzioni che ogni giorno il Signore ci regala. Mette sul nostro cammino segni della sua presenza.
Dire bene ogni momento, ogni azione, ogni persona che condivide questo tratto terreno di strada.
Aiutaci Signore a benedire!

XIV DOMENICA DEL T.O.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre. 

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. 

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. 

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. 

sabato 4 luglio 2020

SABATO DELLA XIV SETTIMANA DEL T.O.

Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano».

Gli esempi utilizzati da Gesù vorrebbero aprire occhi e cuore ai suoi uditori: IO sono questa novità!
Gesù è il sempre nuovo. Schemi e metodi passati, come nel caso dei farisei e dei discepoli di Giovanni, non spalancano al compimento della promessa.

Il guardare al passato portatore di certezze costruite e sperimentate ad hoc, aiuta, ma alle volte incatena l'agire di Dio nelle nostre vite!
Liberiamoci di quello che è stato, apriamoci al futuro lasciando agire il Risorto in noi!

venerdì 3 luglio 2020

SAN TOMMASO APOSTOLO

«Abbiamo visto il Signore!».


Raccontare ad altri l'incontro che cambia la vita è sempre entusiasmante! Accettare le parole nate dal cuore e uscite dalla bocca, è più complicato.
L'esperienza dell'apostolo Tommaso c'insegna ad avere fiducia negli altri. La sua incredulità si fa certezza e conforto per i suoi compagni.

«Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Il dialogo di Gesù con Tommaso diventa una pista di lancio per la futura chiesa nascente: beati quelli, dice il Signore! 
Ci sospinge nella quotidiana e continua compagnia del Risorto.

giovedì 2 luglio 2020

GIOVEDI DELLA XIII SETTIMANA DEL T.O.

Amos rispose ad Amasìa:
«Non ero profeta né figlio di profeta;
ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro.
Il Signore mi prese,
mi chiamò mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse:
Va', profetizza al mio popolo Israele.

Il profeta è colui che annuncia e denuncia in nome del Signore.
Troppe volte non abbiamo la disposizione d'animo per metterci in ascolto delle persone che bussano alla nostra vita.
Corriamo il rischio di non vedere la presenza di Dio nell'altro. Stracolmi di attività che coprono ogni entusiasmo, ci lasciamo travolgere e annaspiamo cercando ossigeno.

Mettiamoci in ascolto del cuore, diamo spazio e prendiamoci tempo per gustare e vedere la presenza di Dio nelle nostre vite.

mercoledì 1 luglio 2020

MERCOLEDI DELLA XIII SETTIMANA DEL T.O.

Cercate il bene e non il male,
se volete vivere,
e solo così il Signore, Dio degli eserciti,
sarà con voi, come voi dite.

Cercare, verbo all'infinito di speranza! Siamo cercatori e ricercati allo stesso tempo. Cerchiamo il bene e siamo raggiunti dal bene.
Un bene che va oltre ogni aspettativa di vita. Un bene che accettiamo e regaliamo a nostra volta.
Una presenza prossima che accompagna quotidianamente.

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