Nasce in un tempo particolare un "diario in rete".

Tinkunakama, parola in lingua quechua che potrebbe avvicinarsi alle traduzioni: fino a quando ritorneremo ad incontrarci, oppure ancora: fino alla prossima volta.

Un saluto che non pone fine alla relazione, ad un incontro avvenuto, ma spalanca la speranza futura.

Ci rivedremo, per il momento ti porto nel cuore!

sabato 2 maggio 2020

SABATO DELLA III SETTIMANA DI PASQUA

Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai salvato.


Le guarigioni che la prima lettura ci regala, quella di Enea e di Tabità ci sospingono verso una vita nuova, una nuova realtà: incominciare a vivere.

La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.

Come non essere riconoscenti al Dio della Vita, quando nuovamente ci rialza dalla caduta!
Non solo la riconoscenza, ma addirittura la fede: credere nel Signore. 
A noi discepoli del 2020 ci viene donata questa Parola su cui dovremmo fidarci, ma spesso vogliamo segni tangibili di risurrezione, dimenticando l'abbandono fiducioso in Lui.
In sostanza: credo perché ho visto, e niente più.
Credere però non è solamente vedere, ma è soprattutto affidarsi.
La Parola di Dio, come dicono i discepoli, alla volte è DURA, non si comprende e nemmeno si mette in pratica.
Pietro però, nel suo stile, parla col cuore:

«Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Sforziamoci di seguire il Risorto ogni giorno, perché le sue parole sono fondamento per la nostra vita. 

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