Nasce in un tempo particolare un "diario in rete".

Tinkunakama, parola in lingua quechua che potrebbe avvicinarsi alle traduzioni: fino a quando ritorneremo ad incontrarci, oppure ancora: fino alla prossima volta.

Un saluto che non pone fine alla relazione, ad un incontro avvenuto, ma spalanca la speranza futura.

Ci rivedremo, per il momento ti porto nel cuore!

sabato 25 aprile 2020

SAN MARCO EVANGELISTA

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

La parte finale del vangelo di Marco ci regala uno scorcio di speranza sul futuro che si apre ogni giorno davanti ai nostri occhi.
L'invito di Gesù agli undici rinchiusi e spaventati è qualcosa d'eccezionale, UNICO!
Vincere la PAURA con la PAROLA! Una parola che si testimonia con segni e fatti concreti.
Uscire dall'egoismo restrittivo per portare l'annuncio di salvezza e gioia, voci di una nuova ripartenza.
Annunciare, è il compito  "a casa" del Maestro Gesù. 
Può sembrare un qualcosa di tanto leggero e banale, nonché facile da attuare, ma la storia dei primi apostoli la conosciamo bene, soprattutto ricordiamo il loro martirio per Gesù.

Nell'imperativo del Risorto ci sono due componenti fondamentali per svolgere nel migliore dei modi l'annuncio: la FIDUCIA e l'ACCOMPAGNAMENTO.
Il Signore non invia "a casaccio", ma si fida dei suoi che manda. Sicuramente non erano, come non siamo noi i migliori per l'annuncio alle genti, ma è Lui che sceglie e scommette "anche oggi" per ognuno di noi.
La garanzia di questo annuncio è la sua dolce e consolante compagnia: non ci lascia nel baratro, non ci butta nel mondo senza delle certezze.
E' Lui il garante della nostra vita, Lui solo che si prende cura e cuore per ogni suo figlio.

Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

L'avverbio "dappertutto" è felicità per chi annuncia e per chi ascolta la sua Parola.

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