Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po' di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell'oro - destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco - torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.
Quanto sono vere e attuali le parole di Pietro, oggi più che mai.
L'apostolo suggerisce la GIOIA del cuore in un tempo difficile. Non è solo un sentimento passeggero quello della gioia, che oggi è presente e domani svanisce ...
Il tempo di Pasqua è caratterizzato dal vivere la gioia della gioia del RISORTO.
Non è facile per nessuno affrontare le giornate in un clima di rabbia, di notizie contrastanti, di immagini dure da digerire. Qualcuno in questi mesi di pandemia ha incontrato per la prima volta il volto misericordioso del Padre, altre persone lo hanno riscoperto, altri ancora hanno perseverato nel credere.
Pietro, usando l'esempio dell'oro ci suggerisce di continuare ad amare Gesù Cristo.
Potrebbero essere queste parole al vento, termini sprecati e inutili che offuscano il cuore e la mente, con un solo desiderio: ritornare alla normalità.
Tempestati dal vocabolo "normalità", rischiamo di sviare il suo significato. Cos'è normale? O cosa lo è stato "normale"?.
Se la nostra ricerca spasmodica di "normalità" si riferisse alle solite vecchie e consuete abitudini di tutti i giorni che facevamo prima, perderebbe senso.
Dice il proverbio che la fretta è cattiva consigliera ... ma abbiamo urgenza di normalità. L'oro però per essere purificato dalle scorie ha bisogno del fuoco.
Siamo così sicuri che la nostra vecchia normalità, è l'unica di cui ora abbiamo veramente necessità?
Ci lasciamo interrogare dal mondo? Abbiamo aperto la porta del cuore al Dio della vita?
Domande su domande, con abbozzi di risposte, il più delle volte confuse anche quelle.
Che direzione hanno preso le nostre vite stracolme di risentimenti e pregiudizi? Non è forse ora il momento opportuno per una nuova purificazione da tossine?
Giovanni nel vangelo narra l'incontro del Risorto con gli apostoli rinchiusi e spaventati. Non solo un luogo fisico a protezione, ma cuori sbarrati alla grazia della risurrezione.
Non servono nemmeno le parole "di altri" per annunciare l'incontro con Gesù, si vuole vedere personalmente il Risorto, come nel caso di Tommaso.
La testimonianza però è fiducia negli occhi e nella vita di altri. Non sempre ci è concesso vedere e toccare personalmente, dobbiamo saltare fiduciosi sulla voce di altri.
è il suggerimento di Gesù all'incredulità dell'apostolo Tommaso, e risposta al nostro sfrenato desiderio di onnipotenza e controllo sul mondo e sulle vite.
Questo giorno chiamato anche Domenica della Divina Misericordia, ci aiuti a spolverare la relazione col Risorto, e ancora una volta riscoprire che il Signore non ci ha mai lasciati in balia della tempesta.
Grazie
RispondiEliminaAnche oggi, Gesù Risorto, vuole donarci la sua pace e il suo Spirito.
Sta a noi accogliere questi doni e cercare di portarli agli altri..
Aumenta, Signore, la nostra fede.